Il Comune aderisce al coordinamento degli Enti e associazioni lombarde per la solidarietà al popolo Sahrawi

Il Comune aderisce al coordinamento degli Enti e associazioni lombarde per la solidarietà al popolo Sahrawi
Data: 17 aprile
Appoggiare e promuovere campagne informative sulle difficile situazione del Sahara Occidentale per portarla a conoscenza dell’opinione pubblica, facilitare la comunicazione tra le associazione e gli Enti aderenti al Coordinamento, organizzare progetti comuni e interloquire sul tema con la Regione e con altre istituzioni. Questi gli obiettivi del Coordinamento degli Enti e delle associazioni lombarde per la solidarietà al popolo Sahrawi cui il Comune di Cernusco ha deciso, a costo zero, di aderire.
“E’ un altro tassello delle politiche di cooperazione internazionale che ormai da anni la nostra amministrazione sta coltivando con ottimi risultati”, ha dichiarato l’Assessore Rita Zecchini con delega alla Cooperazione. “La scelta di aderire al coordinamento regionale mi è sembrata importante per diversi motivi fra cui quello di attivare tutte le iniziative possibili per sensibilizzare e informare i nostri concittadini sulla condizione di popoli che faticosamente, ma con molto orgoglio e determinazione, vogliono la propria indipendenza e autodeterminazione e, soprattutto, un territorio in cui possano vivere liberamente e con dignità. L’idea – ha concluso – è di costruire percorsi condivisi, anche con le Consulte cittadine, per realizzare incontri e progetti comuni in collaborazione con gli altri Comuni aderenti”.
Il popolo sahrawi (cioè “sahariano”), è formato dai gruppi tribali arabo-berberi tradizionalmente residenti nelle zone del Sahara Occidentale che sin dagli anni trenta, nel corso della dominazione della Spagna, avevano cominciato a reclamare la propria indipendenza. Sull’area, ricca di fosfati, ha avanzato però pretese anche il Marocco ed è per questo che le popolazioni della regione hanno conosciuto grandi difficoltà per realizzare le loro ambizioni e vedersi riconosciuti su un piano internazionale e persino inter-arabo.
Nel 1963 il Sahara Occidentale fu incluso dalle stesse Nazioni Unite nell’elenco dei paesi da decolonizzare e nel dicembre di due anni dopo l’Assemblea Generale riaffermò il diritto all’indipendenza del popolo sahrawi, invitando la Spagna a metter fine alla sua occupazione coloniale dell’area. Ma il 31 ottobre 1975 il Marocco entrò con un esercito di 25.000 uomini nella zona contigua ai suoi confini con il Sahara Occidentale mentre la Spagna cominciò lo sgombero delle aree sotto il proprio controllo.
Ne nacque un movimento di resistenza che dette allora vita nel 1976 alla Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi prima che nel 1979 il Marocco invadesse il restante territorio del Sahara Occidentale, costringendo all’esodo numerosi combattenti e famiglie sahrawi che trovarono rifugio in Algeria. Nel 1991, con il conseguimento di un cessate il fuoco, l’ONU inviò in missione nel Sahara occidentale una delegazione. Da allora la situazione non è mai stata risolta.